Nell’ottobre del 1976 esce a Udine con i Tipi della Casa editrice Biancamartina  un volume di  saggi critici intitolato “Testi e Testimonianze” ( di pagg. 446) con un’ampia prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti, il quale a un certo punto scrive: “Dopo un libro quale è quello di Mario Grasso, si ha l’impressione di aver rivoltato davvero il quadro della nostra cultura letteraria: proprio perché l’elenco fittissimo di nomi e di opere che vi sono discussi, esaminati, considerati, giudicati non sono tanto l’esito, fine a  sé stesso, di un esercizio critico, ma rappresentano l’allegoria di una festa dei poveri che si èmangiata  e inglobata tutta la sofisticazione e la superbia del potere, con chiarezza, con gioia, con entusiasmo, con ironia, anche, propone lo spettacolo limpido e lieto delle proprie avventure, dei propri sentimenti, delle ambizioni, delle disperazioni, delle fiducie, delle maledizioni, delle passioni.” 

Da L’Espresso del 12 settembre 1976: “(…) La cultura non ufficiale, quella che vive ai margini, snobbata e ignorata è l’oggetto di questo libro insolito, come scrive Giorgio Bàrberi Squarotti nella presentazione: l’elenco fittissimo di nomi e di opere che sono discussi, esaminati, considerati, giudicati, rappresentano l’allegoria di una festa dei poveri che si è mangiata e inglobata tutta la sofisticazione e la superbia del potere (…)”. Mario Picchi

 

Da Il Corriere del Giorno (Taranto), 18 settembre 1976: “(…) Che Mario Grasso non abbia, come suol dirsi, peli sulla lingua, lo si scopre a ogni pagina, a ogni rigo. Un uomo che, senza mezzi termini o eufemismi, esprime giudizi che sono veri e propri atti di accusa, è davvero un personaggio scomodo nelle acque stagnanti della cultura ufficiale. Ma non bisogna pensare che dedicando la sua attenzione al mondo culturale, letterario in particolare, Grasso trascuri altri settori della vita nazionale. Al contrario, con singolare riguardo alla Sicilia Grasso non esita a denunziare speculazioni ignominiose come quella dei villaggi per “lavoratori” costruiti tra montagne inaccessibili – per favorire un potente – e rimasti senza che mai un solo operaio sia andato ad abitarli, con gli infissi a marcire alle intemperie, coi tetti che il vento comincia adesso a scoperchiare. E poi chi voglia avere un giudizio critico non inficiato da opportunismi su un pittore, un poeta, uno scrittore, un romanziere, non di quelli che sono giunti alla ribalta ma di quelli che pazientemente e tenacemente aspettano dietro le quinte e forse per tutta la vita, non ha che da sfogliare questo volume di Testi e Testimonianze (…)”. Giacinto Peluso

 

 

Bibliografia della critica per Testi e Testimonianze 
  • Giorgio Bàrberi Squarotti, prefazione a Testi e Testimonianze, ed. Biancamartina, UD, 1976.
  • Carmelo Aliberti, Nell’anima isolana: esplorazioni di Mario Grasso, Il Domani, 02/02/1976.
  • Salvo Musumeci, Il nuovo libro di M. Grasso, Il Gazzettino del Sud, 03/07/1976.
  • Mario Picchi, Testi e Testimonianze, L’Espresso, 12/09/1976.
  • Eraldo Miscia, Testi e Testimonianze, Il Settimanale, 28/07/1976.
  • Eraldo Miscia, Testi di M. Grasso, La Provincia, 01/08/1976.
  • Armando Patti, Testi e Testimonianze, La Fiera Letteraria, 01/08/1976.
  • Giacinto Peluso, Grasso lancia un sasso nel mondo della cultura, Il Corriere del Giorno, 18/09/1976.
  • Grazia Palmisano, Le testimonianze di M. Grasso, Il Piccolo, 05/10/1976.
  • Tullio Ravasio, Testimonianze di M. Grasso, ABC, 17/10/1976.
  • Giancarlo Pandini, Testi e Testimonianze, Gazzetta di Parma, Città di Vita e Nostro Tempo, dicembre 1976.
  • Gilberto Finzi, Niente di ufficiale, Giorni, 01/12/1976.Antonio Cremona, Pietre per costruire, Sintesi, 03/01/1977.