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Le vestali di Samarcanda

Ancora un’opera di narrativa è Le vestali di Samarcanda che giunge nelle librerie nel dicembre del 1979 e reca la prefazione di Giacinto Spagnoletti, il quale accosta la resa letteraria e i contenuti dei racconti contenuti nelle 240 pagine del libro, agli esiti della narrativa di Alberto Savinio e a quella di Borges. In questi racconti, Grasso, si presenta con uno stile particolarmente rivolto a contaminare il dialetto alla lingua della comunicazione nazionale, con esiti che vengono notati e fortemente elogiati dalla critica apparsa su quasi tutti i giornali italiani da La Stampa a Il Resto del Carlino, Il Tempo, Il Mattino etc. Sono racconti d’impianto surreale costantemente costruiti a metafora della realtà civile contemporanea.

 

Dalla prefazione a Le Vestali di Samarcanda: “(…) Quasi in tutte le storie di Grasso, animate da un grottesco esilarante, egli mantiene in bilico un sorriso sarcastico e divertito. Si tratta di vicende che presentano spesso in prima fila orrendi ragni o altre mostruose creature. Alcune sono descritte con la minuziosa cura di certi acquarellisti fiamminghi. Perché Grasso indugia su queste descrizioni orrorose? Bisogna a questo punto chiarire che a differenza di alcuni suoi maestri egli si tiene più accosto ai modelli della  nostra narrativa delle origini, e non solo per la singolarità dei casi raccontati, ma anche per la icasticità del tratto. Di alcune sue narrazioni – quelle dove affiora, ad esempio l’elemento orientale o esso viene evocato sul fondo a creare atmosfera, il modello principe potrebbe essere Il Novellino o il Libro dei Sette Savi (…)”. Giacinto Spagnoletti

 

Da Il resto del Carlino del 12 aprile 1980: “(…) La deformazione del reale ha implicato senso di rivolta e di ricerca, e l’autore mostra di avere gli occhi bene aperti su quanto accade intorno, a cominciare dal settore politico. L’umore, l’ironia, il sarcasmo maturano di conseguenza e sono manifesti anche se sopra di loro scorre la pellicola del fantastico. Il surrealismo non conosce limiti ma possiede un preciso punto di partenza, e il godimento dell’immaginazione non è mai fine a se stesso. Mario Grasso rivela ne Le vestali di Samarcanda un polso molto sicuro, a cui si unisce un sottile gusto della scrittura, che non respinge, nella sua tensione a farsi stile, il colore del dialetto. In fondo, ricordando l’amore al teatro, viene da immginare questo folto mazzo di racconti come un grande palcoscenico, una gremitissima rappresentazione, infinitamente articolata e indefinitamente ciclica. Sul filo della parodia, si recita il dramma della follia del mondo, dei suoi enormi peccati e dei suoi orrori (…)”. Claudio Marabini

 

Da Il Piccolo (Trieste), 26 aprile 1980: “(…) Mario Grasso affronta il filone tra surreale e grottesco da una angolazione del tutto nuova, nel senso che lo inserisce nel mondo favoloso dell’arte barocca siciliana che si espresse più che altro nella creazione di ambienti riccamente scenografici. In quell’ambigua fastosità interviene assai spesso l’elemento demoniaco, manifestato fin dall’apertura in modo visivo e diretto, sull’aria del grande patrimonio di fiabe e leggende siciliane di matrice popolare, probabilmente anch’esse formatesi in età barocca. Ma non è tutto qui, Mario Grasso, scrittore quantomai composito, in cui si possono riscontrare anche echi mitteleuropei, stravolti da una vena grottesca che mescola il comico e il tragico, commentando ogni racconto, come fosse una voce fuori campo, con una serie di proverbi siciliani perfettamente intonati (…) ricava una indagine nel regno di quel mistero che è sempre al di sotto delle cose, al di là delle apparenze sensibili di quello che viene definito il reale. Grasso costruisce un suo personale universo di simboli ricavati dalle più disparate fonti, che non mirano a sostituirsi al reale ma si innestano in esso al fine di definirlo in un modo del tutto nuovo, spontaneamente in questo universo i luoghi e i personaggi consueti si vanno avvolgendo di un’aura magica e satanica, per cui la Val Padana si popola di cormorani e nelle colline del Friuli ricompare Ippolito Nievo (…)”. Sandro Zanotto

 

Bibliografia della critica per Le Vestali di Samarcanda 
Giacinto Spagnoletti, prefazione a Le Vestali di Samarcanda, Biancamartina ed, UD, dicembre 1979.
Salvatore Scalia, Le Vestali di Samarcanda, La Sicilia, 16/01/1980.
Salvo Musumeci, Intervista per Le Vestali di S., Il Gazzettino del Sud, 20/02/1980.
Santi Bonaccorsi, Mario Grasso novellliere, Catania Sera, 07/03/1980.
Pietro Amato, Le Vestali di Samarcanda, La Prealpina, 10/04/1980.
Claudio Marabini, Com’è bello sognare deformando la realtà, Il Resto del Carlino, 12/04/1980.
Sandro Zanotto, Le Vestali di Samarcanda, Il Piccolo, 26/04/1980.
Armando Patti, Le Vestali di Samarcanda, Espresso Sera, 03/05/1980.
Giuseppe Amoroso, Le Vestali di M. Grasso, La Gazzetta del Sud, 04/05/1980.
Franco Pappalardo La Rosa, La mala favola, L’Umanità, 06/05/1980.
Alfonso Zaccaria, Una singolare inquietante kermesse, Catania Sera, 15/05/1980.
Sandro Zanotto, Le Vestali, La Provincia, 25/06/1980.
Sebastiano Addamo, Narrativa siciliana, L’Ora, 29/05/1980.Gilberto Finzi, Le strade del ragno, Il Giorno, 03/06/1980.
Giuseppe Marchetti, Le Vestali, Gazzetta di Parma, 12/06/1980.Michele Prisco, Gusto del grottesco, Il Mattino, 23/06/1980.
Giovanni Raboni, Mille e una notte voltate al surreale, La Stampa-Tuttolibri, 14/06/1980.
Eraldo Miscia, Narrativa degli anni Ottanta, Libri per, giugno 1980.Mary Farina Maggioni, Le Vestali di Samarcanda, L’Arena e Il Giornale di Vicenza, 26/07/1980.
Massimo Romano, Fantastici fatti a Samarcanda, L’Avvenire, 20/08/1980.
Giancarlo Pandini, Vestali di Samarcanda, Il Cristallo (BZ), agosto 1980.
Benedetta Papasogli, Humor noir di uno scrittore siciliano, Il Tempo, 07/11/1980.
Lucio Zinna, Le Vestali di S., Estuario, gennaio-agosto 1980.
Rodolfo Di Biasio, I racconti stravolti di M. Grasso, Rapporti, dicembre 1980.
Andrea Vitello, La fantanarrativa di Mario Grasso, (saggio), Quaderni di Letteratura italiana del Giornale Medico, Catania, 1980.
Salvatore Arcidiacono, Le Vestali di S., Gazzetta del Sud, 06/02/1981.
Angelo Lippo, Mario Grasso e le Vestali, Prospettive Culturali, giugno 1981.
Salvatore Orilia, Le Vestali di Samarcanda, Avvisatore, 02/09/1981.
Maria Attanasio, Le Vestali di M. Grasso, Il Commercio- Lettere e Arti, Catania, ottobre 1981.
Giovanni Ramella Bagneri, Narrativa italiana e Le Vestali di S., Ragguaglio Librario, novembre 1981.Enzo Leopardi, Le Vestali di M. Grasso, Galleria (CL), dicembre 1981.