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ORATE

(verso finale come omaggio a Quasimodo)

 

Un cartoccio-stagnola per le orate,

fratelli, che vi servo al forno blese

le lingue in cotto-lenci torinese

bagnacauda e feste tramandate.

 

Sono orate di Chioggia riposate

su ghiaccio secco in peschereggio slavo

più che dono è un capriccio che vi cavo

con la cucineria che voi gradite;

il cianuro le asfisse in alto mare

queste orate, fratelli, ma non pare

 

prosit con marzemino o pinot grigio.

Alziamoci, brindiamo alla corrida

e Dio ci guardi da chi non confida

i batticuore d’ogni suo prodigio

i nodichiodi nelle notti bianche.

Miagola il gatto nero tra le panche.

Mario Grasso